E’ la chiesa madre dell’antico castello dell’Insula ed è ubicata all’interno delle pregevoli viuzze del centro storico.
La sua costruzione attule pare risalga al secolo XV ed è tutta ornata di affreschi, pitture e decorazioni. Singolare è la sua pianta: più larga che lunga; ma questo si deve all’aggiunta di navate laterali in epoche successive
La facciata centrale della chiesa si trova oggi di fronte al corso principale del paese, mentre nell’interno corrisponde alla navata di destra, ma di maggior valore è il portone laterale realizzato da Matteo da Napoli e datato 1420; esso è ornato da una guglia di pietra sublimata dalla figura della madonna che allatta che allatta il bambino, mente ai lati possiamo trovare le raprresentazioni di San Massimo (il patrono del paese) e San Berardo.
Entrando all’interno lo sguardo è catturato dai grandi dipinti posti sul soffitto messi in risalto dal bagliore della luce, che entra dalle medie finestre circolari poste ai lati superiori della Chiesa, e che si scompone nelle tessere colorate del vetro.
La navata laterale di sinistra è arricchita dalla Cappella di San Jacopo con il battistero rinascimentale in pietra, quest’ultimo arricchito da fregi, animali fantastici, teste d’angelo; mentre in basso possiamo scorgere un’epigrafe del 1529 dedicata a Ferdinando Alarçon di Mendoza, primo marchese della Valle Siciliana.
Di grande pregio sono le quindici mattonelle di maiolica, ubicate nella sagrestia e realizzate da Andrea Pompei di Castelli nel 1753. Esse rappresentano la Madonna col Bambino fra San Berardo e Santa Colomba, figli dei Conti di Pagliara.