L’Eremo di Santa Colomba è situato a 1250 metri di altitudine ai piedi del monte Infornace; vi si accede da Pretara attraverso un buon sentiero.
Secondo le tradizioni, proprio in questo luogo nel XII sec. Santa Colomba, figlia dei Conti di Pagliara e sorella di San Berardo, abbandonati gli agi del Castello vi si ritirò in preghiera e penitenza.
Tra le leggende che avvolgono la vita della Santa, le più diffuse sono quella che parlano dell’impronta della sua mano che sarebbe rimasta impressa su una roccia che si incontra durante la salita all’Eremo e quella del cosiddetto “Pettine di Santa Colomba”, che per alcuni sarebbe una serie di incisioni parallele (come i denti di un pettine) su una roccia piatta nei pressi dell’Eremo.
Nell’eremo Santa Colomba morì, amorevolmente assistita dal fratello, futuro vescovo di Teramo. Nel 1595 le sue spoglie furono traslate nella Chiesa di Santa Lucia e solo nel 1955 la statua di Santa Colomba, e le sacre spoglie, vennero trasferite nell’attuale cappella di Pretara.
La chiesa, recentemente restaurata ha una muratura in pietra calcarea, coperta da un intonaco cementizio a grossa granulometria e un campanile a vela posizionato sulla linea della copertura a due spioventi. Sono da osservare al suo interno la base dell’altare e l’affresco con immagine della Madonna e Bambino.
L’interno è a forma trapezoidale, con il presbiterio rialzato di due gradini. Sull’altare troneggia la statua di Santa Colomba e di fianco è visibile un’apertura che un tempo custodiva le reliquie della Santa. Su una lapide apposta su una parete si legge “ANNO DOMINI MDCXXXXVII SACERDOS D.ROMUALDUS TATTONUS INSULANUS CARITATE SUIS MANIBUS FECIT HOC OPUS. FR. IO. EREMITA MINISTRANTE”. All’esterno, sopra la porta d’ingresso, un’altra lapide recita: “A SANTA COLOMBA, CONTESSA DELL’UNI-VERSITA’ DI PAGLIARA E SORELLA DISAN BERARDO VESCOVO DI TERAMO, IL POPOLO DI PRETARA IN SENTITO RICORDO DEL CENTENARIO DEL RITROVAMENTO DEI RESTI MORTALI DELLA SANTA, REGINA DEI NOSTRI MONTI. PRETARA 1. SETTEMBRE 1992. H. MT.1234.”
Il 1° Settembre ricorre la festa della Santa e la chiesetta diviene luogo di incontri di tanti devoti che vi portano omaggio. Molti arrivano per ammirare, secondo una vecchia leggenda, la roccia dove è impresso il pettine della Santa, altri per poggiare la testa nella buca che toglie il mal di testa, altri invece per ammirare le meravigliose e miracolose chiome degli alberi di ciliegi che la Santa aveva fatto fiorire in pieno inverno per farne omaggio al fratello San Berardo.
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