Raffica di multe a San Gabriele I frati sbottano: “È intollerabile”
Attacco dei passionisti al Comune di Isola: «I vigili dovrebbero fare prevenzione più che repressione e l’amministrazione dare ai pellegrini i servizi che non ci sono». Chiesto un tavolo con la Regione. Ancora frizioni con il Comune dopo l’accusa di disorganizzazione nei giorni successivi alla Pasqua.
Una cinquantina di auto multate dalla polizia municipale di Isola per divieto di sosta su uno dei viali di accesso al santuario di San Gabriele. È accaduto ieri mattina e la cosa ha scatenato l’ira dei frati passionisti, che reggono il santuario e che storicamente non hanno buoni rapporti con l’amministrazione comunale di Isola, di qualsiasi colore essa sia.
L’ufficio stampa del santuario sottolinea: «È intollerabile che l’unica cosa che il Comune di Isola sappia “offrire” ai pellegrini sia una bella multa. E poi, come mai non sono state multate anche le auto in divieto di sosta davanti agli alberghi del santuario?Chiaro che i vigili hanno il diritto di comminare multe a chi non rispetta il codice della strada. Ma è altrettanto chiaro che hanno anche il dovere di fare prima prevenzione e non repressione. Bastava che un vigile si mettesse all’imbocco del viale per indirizzare i pellegrini verso il parcheggio. E poi occorre che ci sia anche una segnaletica adeguata per poter arrivare ai parcheggi comunali. Invece registriamo strade piene di buche, segnaletica insufficiente, erbacce non tagliate, scale indecenti, ascensori che non hanno mai funzionato dal 2000 (sono passati 18 anni, quando dovranno ancora aspettare i pellegrini?). Se questo è il modo di accogliere i pellegrini-turisti del santuario, allora è meglio che i vigili stiano a casa e non prestino mai servizio nei giorni festivi. I pellegrini hanno diritto ad avere servizi e non devono essere spennati come polli da gente che non sa neppure cosa significhi la parola turismo e rispetto del turista!».
I passionisti ieri stesso hanno chiesto al neo assessore regionale al turismo Giorgio D’Ignazio di convocare un tavolo nel quale i frati possano confrontarsi con il Comune di Isola del Gran Sasso su queste problematiche.
Fonte: Il Centro