L’esperimento Sox autorizzato tre anni fa

Gli ambientalisti mettono alla berlina le dichiarazioni della Regione e dell’Infn sulla sorgente radioattiva.

L’amministrazione Comunale di Isola del Gran Sasso, guidata dal sindaco Roberto Di Marco, ha organizzato per Mercoledì 17 ottobre alle 18.00 alla palestra della scuola elementare, un incontro pubblico al quale parteciperanno il direttore dei Laboratori del Gran Sasso, Stefano Ragazzi, il vicepresidente della Giunta Regionale, Giovanni Lolli, e molti altri rappresentanti istituzionali per fare chiarezza sull’esperimento Sox che è in corso di predisposizione nei laboratori LNGS.

Esperimento bloccato in attesa di autorizzazioni? Regione che frena sulla sorgente radioattiova? Revisione dei protocolli? In realtà l’uso della sorgente radioattiva per l’esperimento Sox nel cuore del Gran Sasso è già stata autorizzata da un decreto del Ministero dello Sviluppo Economico su richiesta avanzata il 27 novembre del 2014 dai Laboratori del Gran Sasso. A renderlo noto, allo stesso tempo mettendo in evidenza tutte le falle del sistema di comunicazione per ciò che sta attorno all’acqua del Gran Sasso (e alla berlina la Regione Abruzzo), è ancora una volta il movimento ‘Mobilitazione per l’Acqua del Gran Sasso’, che ieri ha divulgato una slide di un ricercatore dell’Istituto nazionale di Fisica Nucleare dell’11 aprile 2016 in cui mostra l’incipit del Decreto del Ministero dello Sviluppo che, in accordo con il Ministero dell’Ambiente, ha rilasciato l’autorizzazione all’uso della sorgente radioattiva contenente 144 Cerio dell’esperimento Sox.

IL RUOLO DELLA REGIONE. «Nel testo – si legge in una nota del Movimento guidato da Augusto De Sanctis – si fa riferimento all’articolo 28 del Decreto 230/1995 che regola la materia. La norma prevede il coinvolgimento della Regione in due momenti. L’ente viene “sentito” prima del rilascio dell’autorizzazione e il Decreto viene inviato al Presidente della Regione e al Sindaco del Comune interessato. La Regione ha questi documenti? Che parere ha espresso a suo tempo? D’Alfonso ha ricevuto copia del Decreto?»

IL RUOLO DELl’INFN. Gli attivisti stigmatizzano l’assenza di trasparenza e partecipazione, e bollano come reazioni scomposte le dichiarazioni del direttore dell’Infn Stefano Ragazzi “che ha parlato di decisioni di istituti di ricerca francesi sulla sorgente di 144 Cerio, evocando addirittura potenziali accordi degli stessi con altri stati per usarla altrove”. La Mobilitazione rivela che dal bilancio dell’esperimento Sox “emerge chiaramente che l’INFN si fa carico di 1,8 milioni di euro per la produzione della sorgente sul totale di 2,9 milioni di costo. Il resto ai francesi. L’accordo esiste già, ma è tra INFN e francesi”.

PERICOLO SILENZIATO. Secondo Mobilitazione per l’Acqua del Gran Sasso “non parlare delle potenziali conseguenze di questo esperimento in caso di incidente è un atteggiamento oscurantista e anti-scientifico”. «In caso di incidente – si aggiunge nella nota – quella sorgente può rilasciare le stesse emissioni andate nell’oceano Pacifico con Fukushima secondo la IAEA. Un dato oggettivo incontrovertibile. Le conseguenze sarebbero catastrofiche. Mettere la sorgente sotto centinaia di tonnellate di idrocarburi in sotterraneo in un luogo ad alta sismicità è un modo tranquillo di gestire materiale radioattivo? Non si deve parlare di questo?»

APPELLO AD ANNULLARE . «Comprendiamo la difficoltà di Lolli nel dover spiegare la realtà e le responsabilità nella vicenda – si sottolinea nella nota – ma rinnoviamo l’invito ad annullare questo esperimento al Gran Sasso ed ad eliminare le sostanze pericolose dalla montagna. Non appena avremo il testo completo del decreto lo analizzeremo per verificarne la legittimità».

LA MOBILITAZIONE. Oggi sarà il turno dell’Osservatorio Indipendente sulle Acque del Gran Sasso, che dopo aver tentato un approccio divulgativo nei confronti delle Istituzioni, non è stato ammesso a partecipare al tavolo regionale sull’acquifero del Gran Sasso voluto dal vicepresidente Giovanni Lolli. WWF, Legam- biente, Mountain Wilderness, ARCI, ProNatura Laga, Cittadi- nanzattiva, Guardie Ambientali d’Italia, FIAB, CAI, Italia Nostra e FAI si riuniranno questa mattina alle 11 per annunciare le prossime iniziative di protesta sulla situazione dell’acqua. Mercoledì sarà invece la volta del gruppo Mobilitazione Acqua Gran Sasso di De Sanctis (che è anche Forum H2O e Stazione Ornitologica Abruzzese) che alle 17:30 da Teramo Nostra” presenterà una manifestazione di protesta “per evitare che l’Abruzzo corra rischi inaccettabili”.

COMUNE DI ISOLA. L’amministrazione Comunale di Isola del Gran Sasso, guidata dal sindaco Roberto Di Marco, ha organizzato per Mercoledì 17 ottobre alle 18.00 alla palestra della scuola elementare, un
incontro pubblico al quale parteciperanno il direttore dei Laboratori del Gran Sasso, Stefano Ragazzi, il vicepresidente della Giunta Regionale, Giovanni Lolli, e molti
altri rappresentanti istituzionali per
fare chiarezza sull’esperimento Sox che è in corso di predisposizione nei laboratori LNGS. «Tutti i cittadini e le associazioni sono invitati a partecipare poiché la trasparenza nei processi decisionali e la partecipazione sono elementi indispensabili per la coesistenza, sul
nostro territorio, di quattro eccellenze, ovvero, la nostra acqua, l’autostrada A/24, i laboratori e i
cittadini».

TRAFORO. Strada dei Parchi, a
causa di urgenti lavori di manutenzione, ha disposto la chiusura al traffico del Traforo del Gran Sasso (tratta autostradale Assergi-Colledara/San Gabriele) in entrambe le direzioni di marcia: dalle 22 dei giorni 16 e 17 ottobre alle 6 dei
giorni successivi in direzione Roma; dalle 22 del 18 ottobre alle 6 del giorno successivo in direzione Teramo. Durante la chiusura i veicoli verranno dirottati per il Valico delle Capannelle. Nelle scorse settimane Arta, Asl, Nas dei Carabinieri hanno eseguito dei controlli ai lavori di manutenzione del Traforo durante la chiusura, con il compito di verificare le pos- sibili interazioni con l’acquifero del Gran Sasso, subito dopo l’annuncio della Regione del nuovo protocollo d’intervento nel cuore della montagna.

Fonte : La Città

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