Comune evacuato, zona rossa, scuole inagibili: ma non basta per il cratere. Incredulità e rabbia da parte del Sindaco. Intanto lunedì riaprono le scuole, tra le proteste dei genitori
Malumori nel borgo montano per la possibile esclusione, come già avvenuto per il sisma aquilano del 2009.
Un centro storico dichiarato totalmente zona rossa, un municipio fortemente lesionato, sgomberato e che con molta probabilità dovrà essere abbattuto, quasi tutte le scuole inagibili (tranne il plesso delle elementari), 150 cittadini sfollati e un patrimonio storico (fatto di edifici e chiese) fortemente compromesso.
Numeri che danno l’idea dell’emergenza post terremoto ad Isola del Gran Sasso. Numeri che, a quanto sembra non bastano per rientrare nel cratere sismico. Neanche stavolta. È questo il paradosso che il borgo montano, già escluso nel 2009, sta vivendo da ieri sera quando è rimbalzata la notizia, ufficiosa, dell’esclusione.
Incredulo e amareggiato il Sindaco Roberto Di Marco: “NON POSSO E NON VOGLIO credere alla notizia, non ancora ufficiale, che Isola del Gran Sasso, al contrario di altri comuni limitrofi, non sia stata inserita nel cratere. Il nostro territorio, ancora una volta, ha subito gravissimi danni agli edifici pubblici, privati e di culto. Ci sono 190 sfollati, il centro storico è stato evacuato, le attività all’interno della zona rossa si stanno trasferendo, la scuola media è stata dichiarata inagibile con esito E, e se tutto ciò non bastasse, il palazzo comunale è stato sgomberato e dichiarato inagibile con esito E. Sono giorni che il centro operativo comunale e gli uffici sono appoggiati presso il centro sociale anziani, impossibilitati ad effettuare le ordinarie e quotidiane attività. Con grande difficoltà, e senza tecnici inviati dagli organi competenti, si cerca di evadere le richieste più urgenti di sopralluogo e la situazione è in continua evoluzione.
Per tali motivi, NON POSSO E NON VOGLIO CREDERE ALLA NOTIZIA DELL’ESCLUSIONE DI ISOLA DAL CRATERE! I cittadini di Isola non meritano, ancora una volta, di essere abbandonati dalle istituzioni come nel 2009!”.
Un paradosso carico di rabbia da parte dei cittadini e degli amministratori tutti che, nel caso venisse confermata l’indiscrezione, si sentirebbero ancora una volta figli di un Dio minore. Già nel 2009, infatti, il sisma aquilano ha, per capirsi, “saltato” Isola. Con tutti i borghi limitrofi inseriti nel cratere ad eccezione di quello alle pendici del Gran Sasso. Oggi, con molta probabilità, la situazione sarà più chiara, ma sui social network già ieri sera rimbalzava la rabbia per un’esclusione che avrebbe il sapore dell’ennesima beffa.
A Nord Tossicia è nel cratere. A Sud Castelli è nel cratere.
In mezzo, quasi come se il terremoto girasse direttamente attorno al Comune, Isola è fuori dal cratere.
Se la scelta fosse confermata anche negli allegati tecnici del Decreto terremoto, si prevede una forte protesta da parte degli amministratori locali. Che già nel 2009 presentarono ricorso al Tar, che ebbero ragione quattro anni dopo, quando ormai i fondi per gli sgravi e per la ricostruzione erano già terminati.
Nel frattempo i genitori di Isola del Gran Sasso annunciano che lunedì porteranno i figli alla scuola elementare, ma senza farli entrare. Genitori che, nonostante i sopralluoghi abbiano stabilito che la struttura non ha riportato danni e risulti agibile, non se la sentono di far rientrare a scuola i bambini, ritenendo di non avere adeguate certezze.
«Dopo la scossa del 30 Isola del Gran Sasso ha tutto il centro storico classificato come zona rossa, ci sono diversi problemi, per le medie hanno richiesto i map – dichiara Simona Ferretti – Non si sa nemmeno se rientreremo nel cratere. Come genitori non ci sentiamo tranquilli, e così lunedì abbiamo deciso di andare da- vanti a scuola ma di non far entrare i bambini».
Una situazione a fronte della quale il sindaco di Isola Roberto Di Marco, sottolinea come a fronte della scheda di agibilità da parte della Dicomac non abbia argomenti per non riaprire la scuola. «Da genitore le preoccupazioni le capisco – commenta il primo cittadino – ma da istituzione io la elementare con la scheda di agibilità non posso non riaprirla. Per la scuola media, che ha avuto l’inagibilità, stiamo cercando soluzioni alternative».
Fonte: La Città