Ciao Alfredo, l’abbraccio di Isola al suo sindaco. Il racconto della giornata

Intestazione

E pensavo dondolato dal vagone:
«Cara amica, il tempo prende, il tempo dà.
Noi corriamo sempre in una direzione
ma qual sia e che senso abbia chi lo sa?
Restano i sogni senza tempo, le impressioni di un momento,
le luci nel buio di case intraviste da un treno.
Siamo qualcosa che non resta,
frasi vuote nella testa
e il cuore di simboli pieno»

Incontro
Francesco Guccini

E’ difficile per un isolano raccontare con lucidità questa giornata, che per molti aspetti rimarrà nella storia del nostro paese.

Siamo stati tutti storditi e affranti fin da martedì mattina, quando si è sparsa la notizia della scomparsa del nostro sindaco, Alfredo Di Varano. Ieri, Mercoledì, a Isola è stata una giornata di lutto cittadino; è stato un giorno triste e già dalla tarda mattinata molte attività commerciali sono rimaste chiuse, aumentando l’impressione di un paese spettrale e svuotato.

Le tv ed i giornali parlano della scomparsa del sindaco, del politico, ma per molti in realtà è venuto a mancare un amico, un “compaesano” che da oltre 30 anni donava molto del suo tempo al nostro territorio: prima con l’associazionismo (molti ricorderanno l’associazione che ha contribuito a creare, la Bifora), lo sport (in particolare il basket) e poi con la politica: assessore, vicesindaco, consigliere di opposizione, presidente della comunità montana e infine, tre anni fa, l’approdo alla carica di primo cittadino.
Oltre 2000 persone hanno partecipato ai funerali in piazza Contea di Pagliara, la nostra piazza, e non ci sono parole per raccontare l’atmosfera che si respirava, di commozione certo, ma anche di “isolanità”, amore per il proprio paese, per la propria gente.

Tra i presenti, il prefetto Walter Crudo, l’assessore regionale Dino Pepe, il vice presidente del consiglio regionale Paolo Gatti insieme al padre, i sindaci di Crognaleto e Tossicia, Giuseppe D Alonzo e Franco Tarquini, di Cortino, Gabriele Minosse, di Valle Castellana, Vincenzo Esposito, di Nereto e Castellalto, Giuliano Di Flavio e Vincenzo Di Marco, l’ex sindaco di Bellante, Renzo Di Sabatino, il vice sindaco di Teramo Mirella Marchese, l’ex consigliere regionale Peppino Di Luca e l’ex Assessore di Montorio, Marco Citerei, il presidente della Provincia, Valter Catarra, il vice sindaco di Bellante, Lunella Cerquoni, l’ex sindaco di Isola, Fiore Di Giacinto, gli ormai ex consiglieri provinciali Peppino Di Febo e Ugo Nori, il segretario provinciale della CGIL, Alberto Di Dario e decine di altri sindaci e amministratori con fascia tricolore.

Tanti isolani solo saliti al secondo piano del municipio per un ultimo saluto al sindaco nella camera ardente allestita presso la sala consigliare, tantissime le firme apposte sul quaderno dove ognuno poteva scrivere un pensiero o lasciare una semplice firma. Al silenzio della sala si sostituiiva solo la musica da sottofondo con i brani di Guccini e De Andrè, i cantautori preferiti da Alfredo.

I funerali sono stati celebrati dal Vescovo, Mons. Michele Seccia, nella piazza davanti al Comune, da dove il sindaco è uscito per un malore il giorno di Ferragosto per non farvi più ritorno.

Difficile trattenere le lacrime quando il feretro esce dal portone del Comune e viene posizionato in piazza, accompagnata dalle note dell’inno di Mameli suonato dalla Banda di Cerchiara, o quando il coro alpino “Stella del Gran Sasso” intona l’Ave Maria per un ultimo saluto del paese al proprio sindaco.
Sono seguite le testimonianze di colleghi, amici e politici: dall’ex sindaco Fiore Di Giacinto, che ha salutato Alfredo come una persona “a cui ha voluto bene come ad un figlio”, al professor Roberto Ricci e dall’assessore regionale Dino Pepe.

Il saluto finale è stato letto dall’assessore Domenico Medori in rappresentanza della Giunta e del Consiglio Comunale.

E’ arrivato, quindi, il ricordo più commovente, attraverso una toccante testimonianza di Luigi Possenti ed Emanuele Chiavoni, amici di lunga data di Alfredo, nonché compagni di squadra nella locale formazione di basket, che hanno salutato per l’ultima volta il loro compagno: tutti in cerchio intorno alla bara e grido di incitamento, questa volta strozzato dalle lacrime.


Accompagnata dalla Banda di Cerchiara, è partito il triste corteo funebre alla volta del cimitero.

Tra le tante cose da ricordare di questa giornata, portiamoci nel cuore e nella mente questa solidarietà paesana, questa partecipazione affettuosa; facciamola riemergere nei momenti di difficoltà per il nostro paese e per i suoi cittadini, usiamola per essere più uniti, tra le frazioni, tra i quartieri, tra noi “isolani”.
Un abbraccio ai familiari, agli amici ed a tutte le persone che hanno voluto bene ad Alfredo.

Alla fine siamo scesi nella retorica? Nel romanticismo? Per un giorno fateci credere che ci sia spazio per qualcosa di diverso e migliore.

Ciao Alfredo

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