Nuova battaglia sull’acqua
E’ uno scontro molto duro quello che si è consumato ieri mattina negli uffici del Genio Civile di Teramo dove si è tenuta la conferenza dei servizi organizzata per valutare la possibilità di concedere a tre aziende private (Hydrowatt Abruzzo spa di Pescara, Sime Energia srl di Ascoli Piceno e Giuma srl) lo sfruttamento idroelettrico lungo l’adduttrice principale delle acque derivate a uso potabile del traforo del Gran Sasso.
Seduti attorno allo stesso tavolo c’erano i rappresentanti delle tre società (assistiti da legali e ingegneri), quelli del Ruzzo e dell’Enel e gli amministratori locali. E proprio questi ultimi hanno voluto ribadire che “l’acqua è un bene pubblico e che sarebbe più corretto affidare la concessione direttamente alla società acquedottistica pubblica teramana”.
I primi cittadini, quindi, fanno fronte comune con Franco De Angelis e l’associazione Arco Consumatori Abruzzo che ieri ha lanciato l’allarme contro la privatizzazione delle acque. Una vera e propria rivolta, quella dei sindaci, capeggiata dai rappresentanti di Campli, Mosciano e, soprattutto, Isola del Gran Sasso: il Comune dove le acque vengono captate e incanalate e dove, quindi, dovrebbero sorgere gli impianti di produzione idroelettrica.
Sono stati loro, assieme agli altri primi cittadini, ad opporsi e a presentare diverse osservazioni messe a verbale e si dicono pronti a presentare ricorso in caso di assegnazione alle tre società. Ancora una volta è stata ribadita la volontà di affidare un tale servizio alla Ruzzo Reti, non solo per motivi prettamente economici (la produzione di energia elettrica permetterebbe di ridistribuire i guadagni sul territorio abbassando notevolmente le bollette) ma anche per questioni legate a fattori di sicurezza e potabilità delle acque.
La conferenza è servita, ovviamente, anche per presentare i progetti che le ditte hanno preparato per la richiesta di affidamento. Ed è proprio su questo punto che è nata una delle dispute più accese che ha visto il rappresentante del Comune di Isola, l’assessore Enzo Di Pietro, chiedere come mai fossero corredati di foto e frutto di sopralluoghi nelle zone che saranno interessate degli impianti senza che l’amministrazione abbia mai concesso l’autorizzazione d’ingresso in quelle aree. “Non abbiamo mai ricevuto alcuna richiesta – spiega Di Pietro – e sono rimasto stupito nel constatare solo in conferenza dei servizi, come gli ingegneri delle tre società siano entrati all’interno dei vasconi di San Pietro senza che nessuno ne fosse a conoscenza. A questo si aggiunge il fatto che hanno utilizzato anche il logo del nostro Comune senza alcun permesso”.
Una spunto che è stato utilizzato dal sindaco di Campli, Gabriele Giovannini, che ha sollevato, basandosi sulle dichiarazioni dell’assessore isolano, il dubbio sull’eventuale nullità dei progetti presentati perché frutto di sopralluoghi non autorizzati.
Ora bisognerà attendere che le singole amministrazioni ricevano il rapporto della conferenza dei servizi. Nel frattempo, però, i sindaci, affiancati da Franco De Angelis, annunciano battaglia e si dicono pronti a fare ricorso contro un eventuale affidamento alle ditte private. “Siamo al paradosso visto che anche la Asl ha dato parere negativo – conclude Di Pietro – a Isola siamo pronti a convocare un consiglio straordinario per discutere della cosa e, eventualmente, approvare una delibera per negare ai privati l’accesso alle condotte e ai punti di raccolta delle acque del Ruzzo presenti sul nostro territorio”.
Fonte: La Città