Continua il mistero del ragazzo scomparso
La montagna pare averlo inghiottito senza lasciare alcun indizio di lui. Da circa cinque giorni sembra essere svanito nel nulla Patrik Weilharter, un giovane elettricista austriaco di 23 anni (li compie a giugno), residente nei pressi di Salisburgo. La sua auto italiana, un’Alfa Romeo 159, è stata trovata a San Pietro, una frazione del comune di Isola, in provincia di Teramo, parcheggiata all’interno di una pineta situata ai piedi del Gran Sasso. Prima di sparire, il giovane ha staccato le targhe e le ha nascoste nella vettura insieme ai documenti e ai soldi che portava con sé, circa 400 euro. Le chiavi, invece, sono state lasciate su un pneumatico. In Austria, tuttavia, le targhe sono personali e, dunque, rimuoverle temporaneamente quando si lascia l’auto in sosta per un periodo non breve è un’abitudine abbastanza comune.
I carabinieri, con le unità cinofile e insieme agli uomini del Soccorso Alpino del Cai, della Guardia Forestale e dei Vigili del fuoco, stanno cercando Patrik nelle zone, abbastanza impervie, vicine al luogo in cui è stata trovata l’Alfa. Domenica è stato utilizzato per la ricognizione anche un mezzo aereo. Il suo telefonino, che deve aver portato con sé, è spento. Una situazione analoga a quella che capitò quattro anni fa, quando nella zona di Casale San Nicola, non lontano da Isola, fu ritrovata l’auto di un turista di origini polacche di cui, da allora, non si sono avute più notizie. Chi sta indagando sulla vita di Patrik riferisce che non è un escursionista esperto e, quindi, non si sarebbe potuto avventurare, da solo o comunque in compagnia di persone che non sono del posto, lungo percorsi che non conosceva. Inoltre, secondo alcune testimonianze, il giovane austriaco aveva avuto di recente un incidente alla caviglia che, al momento, non gli consentirebbe sforzi particolarmente gravosi.
Le ricerche dei soccorritori, quindi, hanno riguardato finora le aree più accessibili, anche se in parte coperte di boschi. Al setaccio la montagna del Brancastello anche se non si esclude che il giovane possa aver imboccato il sentiero per le cime del Camicia o del Prena. L’ultima telefonata, dicono gli investigatori, Patrik l’ha fatta ai genitori una settimana fa per dire loro che si stava dirigendo per lavoro in Germania. Due giorni dopo, riferiscono invece alcuni residenti, l’Alfa 159 sarebbe stata avvistata a San Pietro mentre procedeva a velocità sostenuta (come se alla guida ci fosse una persona esperta di quelle strade) verso la pineta in cui è stata trovata. Da allora, del giovane austriaco si sono perse le tracce. Patrik, hanno detto i genitori, è un ragazzo normalissimo, con le stesse abitudini di tutti i suoi coetanei. Non soffre di depressione né, da quanto si è saputo, ha problemi sentimentali. Nulla, insomma, che possa far pensare a un gesto disperato.