Terremoto, sequestrate 190 pratiche edilizie

 

Svolta nell’inchiesta della procura sulle ristrutturazioni-truffa

Entra nel vivo l’inchiesta aperta dalla procura sulle ristrutturazioni post terremoto a Isola del Gran Sasso.

Nella mattinata di giovedì il pm Stefano Giovagnoni ha delegato la squadra di polizia giudiziaria ad acquisire 190 pratiche edilizie nel municipio.

L’indagine sulla cosiddetta truffa del terremoto, già costata l’arresto a un geometra di Corropoli (ora a processo) e avvisi di garanzia a cinque tecnici tra Corropoli e Controguerra, si estende ad altri centri.

Isola è fuori dal cratere. Un provvedimento contro cui l’amministrazione comunale ha fatto ricorso al Tar che ha disposto una nuova verifica da parte degli enti competenti.

All’esame del pm, dunque, ci sono 190 pratiche di ristrutturazione che ora saranno attentamente esaminate per accertare eventuali irregolarità nelle perizie. Per il momento non ci sono indagati.

L’indagine sul terremoto è scattata l’anno scorso per verificare la legalità di una serie di perizie redatte da professionisti che dovevano attestare il nesso di causalità tra il sisma e le lesioni denunciate su alcuni immobili.

Complessivamente, all’inizio, erano 60 le case sottoposte a controlli, quasi tutti edifici che si trovano in centri della Val Vibrata, in particolare Corropoli e Controguerra, in aree fuori dal cratere. Secondo l’accusa della procura false perizie avrebbero permesso l’erogazione dei rimborsi previsti e distribuiti dalla Cassa depositi e prestiti, parte lesa con il Comune di Corropoli, secondo le procedure indicate per le case di categoria A. Per questa categoria sono previste erogazioni fino ad un massimo di 10mila euro. Il danno accertato ammonterebbe a circa 60mila euro, anche se per il momento nessun contributo era stato ancora materialmente erogato.

L’accusa, che resta tutta da dimostrare in un eventuale dibattimento, è quella che le lesioni per cui sarebbero stati chiesti ed ottenuti i fondi in realtà siano antecedenti al sisma del 2009. Ovvero ci sarebbero state prima del terremoto e, ipotizza la procura, forse, ma solo in alcuni casi, sarebbero solamente peggiorate con le scosse.

Al vaglio di investigatori e inquirenti sono finite le numerose domande presentate dai tecnici iscritti nel registro degli indagati. Qualche mese fa l’inchiesta della procura teramana si è allargata anche al territorio di Canzano. Qui sono state sequestrate circa duecento pratiche di ristrutturazione presentate in Comune da privati cittadini. Le case interessate sono di diverse categorie.

Fonte: Il Centro