Acqua, il momento delle scelte
Nel consiglio comunale del 30 Giugno una proposta del Partito Democratico riporta alla ribalta una questione annosa nel nostro territorio.
Qualsiasi decisione verrà presa nei prossimi mesi è fondamentale informare i cittadini dei pro e contro delle scelte da fare.
Il gruppo del Partito Democratico in Consiglio Comunale ha portato coraggiosamente all’ordine del giorno la proposta di approvare una “delibera di indirizzo relativa al passaggio dell’acquedotto comunale e della gestione del servizio alla Ruzzo Reti”.
Sono decenni che ad Isola si discute della questione e mai nessuna Amministrazione è riuscita a prendere una decisione chiara e definitiva.
Per completezza riportiamo la proposta del PD pubblicata sul blog del partito:
Un paese che si chiama “Isola” ha necessariamente a che fare con l’acqua, tema molto in voga in questi ultimi giorni per la questione inerente “l’acqua pubblica”. Dato per scontato quest’ultimo concetto, per il quale ci sono state e ci sono ancora raccolte di firme alle quali vi chiediamo di aderire, il Pd di Isola, attraverso i propri consiglieri comunali, ha deciso di portare al prossimo Consiglio Comunale una delibera di indirizzo relativa al passaggio dell’acquedotto comunale e della gestione del servizio alla Ruzzo Reti. La posizione presa dal partito è il naturale punto di arrivo di una situazione divenuta ormai insostenibile: da anni frazioni e lo stesso capoluogo non sono più servite dall’attuale acquedotto comunale che risulta fatiscente e per il quale non esistono risorse sufficienti nè per un intervento risolutivo, nè per l’ordinaria manutenzione. La contestuale scarsità delle risorse idriche comunali ha portato e porta a numerosi disservizi in tutto il comune di Isola. Tale situazione, riferita all’acqua come bene primario e preziosissimo, è un un fatto di inciviltà assoluta. Non è più tollerabile che intere famiglie non abbiano il diritto a potersi lavare o semplicemente a dissetarsi. Tali disservizi non si sono mai creati nelle abitazioni di Isola già servite dalla Ruzzo e che contano più del 30% delle utenze. E’ per questi motivi che il Pd ha voluto portare all’attenzione del Consiglio e di tutta la cittadinanza la proposta per risolvere finalmente l’annosa questione e per rispondere a nuovi bisogni ed a nuove esigenze.
La proposta, fortemente sostenuta dagli abitanti della frazione di Forca di Valle che sono intervenuti numerosi al Consiglio, e che da anni vivono nell’incubo della mancanza dell’acqua, ha scatenato la reazione dell’opposizione di centro destra, con il consigliere Germano Cervella, che ha accusato il PD di voler svendere un bene prezioso per il territorio di Isola. Anche altri cittadini hanno contestato la proposta.
Intervento a sorpresa invece, quello del sindaco, Fiore Di Giacinto: il primo cittadino, ha apprezzato la proposta del suo partito di maggioranza, ma si è detto contrario alla proposta così come formulata in quanto avrebbe avvelenito ulteriormente il clima politico isolano a 9 mesi dalle elezioni.
La posizione del sindaco ha sorpreso il PD e scatenato la bagarre in aula con il “disappunto” degli abitanti di Forca di Valle che hanno abbandonato la seduta ed i consiglieri dell’opposizione a sottolineare i contrasti nella maggioranza.
Sul baratro di un fallimento politico la maggioranza è riuscita a ricompattarsi aggiungendo alla proposta del PD, la condizione che qualsiasi decisione presa dal consiglio comunale sul tema sarà sottoposta al parere della cittadinanza (referendum?).
La proposta è stata quindi approvata con le modifiche proposte: adesso invece di accusarsi a vicenda sarà importante informare (e non disinformare) i cittadini sui vantaggi e svantaggi delle due scelte:
- passare la gestione dell’acquedotto e del servizio idrico alla Ruzzo Reti, magari cercando di contrattare condizioni di favore per il nostro territorio che fornisce il 95% dell’acqua alla nostra provincia;
- lasciare la gestione del servizio idrico al Comune, magari con una società in house (anche se il decreto legislativo 78/2010 all’art. 14, comma 32, vieta ai Comuni con popolazione inferiore ai 30.000 abitanti di costituire società) o in ogni caso attuare una ferma resistenza alle richieste del Ruzzo e dell’Ato, richieste tra l’altro leggittimate dalla legge Galli n. 36/1994
La cosa importante è far decidere alla cittadinanza in maniera informata e trasparente.