Isola, gli abusi finiscono davanti al giudice
A distanza di quasi due anni è stata fissata l’udienza preliminare per la richiesta di rinvio a giudizio del sindaco e altri.
La Forestale sequestrò un’area per evitare la realizzazione di un villaggio turistico.
Il sequestro preventivo venne
eseguito dalla Forestale nel 2007. A distanza di quasi due anni è stata
fissata l’udienza preliminare per la richiesta di rinvio a giudizio per
il sindaco di Isola, Fiore Di Giacinto; l’allora assessore Luigi Savini
(oggi consigliere di maggioranza); per il responsabile dell’ufficio
tecnico del Comune di Isola, Guerino Di Stefano; e per i fratelli
Savini della “Edil Park”, ossia Luigi (lo stesso ex assessore),
Roberto, Domenico e Aladino, nonché per Maria figlia di Luigi. Le
ipotesi d’accusa sono l’abuso d’ufficio per il sindaco, l’ex assessore
e il dipendente comunale; mentre si parla di abuso edilizio per i
componenti della ditta. A Maria Savini il magistrato che ha condotto le
indagini, Laura Colica, ha contestato anche il falso in qualità di
progettista.
L’operazione del Corpo Forestale scattò dopo un lungo e
difficile lavoro di indagine. Secondo l’accusa con il sequestro si
impedì che una ricca e verdeggiante area naturalistica diventasse sede
di un vero e proprio villaggio turistico nel Comune di Isola. Una
country house che stava nascendo, però, senza le dovute autorizzazioni,
tra cui quella del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga e
la valutazione di incidenza. Pare che c’è chi, tra gli imputati,
aggirando alcune norme regionali, che consentono la trasformazione di
vecchi cascinali in strutture ricettive, avrebbe voluto realizzare una
country house davvero particolare. Si tratterebbe, infatti, di
un’enorme struttura con diversi servizi. Una sorta di villaggio
turistico con tanto di ristorazione annessa.
Ovviamente una
struttura del genere necessita anche di servizi “collaterali”. E per
questo quando sono arrivati gli uomini della Forestale per porre i
sigilli hanno trovato in fase di realizzazione anche una strada che
avrebbe dovuto portare ad un altro manufatto. Tutto sempre, secondo
l’accusa, in totale assenza dei permessi di costruire.
La magistratura
adesso ha contestato il reato di abusivismo edilizio anche per quanto
riguarda la realizzazione di questa strada che avrebbe dovuto collegare
il resto della struttura ad un manufatto che si trova in un’area sotto
vincolo paesaggistico. L’udienza preliminare davanti al gup, dove si
deciderà se mandare tutti a processo o solo parte degli imputati oppure
un non luogo a procedere, è stata fissata per il 20 novembre.
Fonte: Il Messaggero