Isola esclusa dall’elenco dei comuni colpiti dal sisma

Nella provincia di Teramo sono compresi Arsita, Castelli, Montorio al Vomano, Pietracamela e Tossicia.
L’esclusione dall’elenco redatto dalla Protezione Civile causerà ulteriori disagi e aggravi ai concittadini che hanno subito danni dal sisma.

Il responsabile della protezione civile, Guido Bertolaso, ha firmato il
decreto che “individua i comuni interessati dagli eventi sismici che
hanno colpito la regione Abruzzo a partire dal 6 aprile”, gli unici che
avranno diritto alle misure di sostegno varate dal governo con
l’ordinanza del 9 aprile. Sono 49. La lista comprende tutti quei comuni
che “sulla base dei dati risultanti dai rilievi microsismici effettuati
dal dipartimento della protezione civile in collaborazione con l’Ingv,
hanno risentito di un’intensità Mcs (calcolata cioè in base alla scala
Mercalli) uguale o superiore al sesto grado.

La lista dei comuni danneggiati

Braccio di ferro
La definizione dell’elenco era da giorni al centro di una battaglia di
nervi nei comuni dell’Abruzzo che hanno subito lievi danni e premono
per rientrare tra quelli che possono godere dei benefici urgenti e
cospicui decisi per aiutare un territorio devastato dal terremoto: tra
questi c’è l’anticipo dei pagamenti della rata pensionistica e la
tutela al reddito, la sospensione del pagamento delle bollette, o “la
sospensione del versamento dei contributi previdenziali e assistenziali
e dei premi per l’assicurazione obbligatoria incendi per le imprese”.

Non solo: esclusivamente chi ha l’abitazione principale in quell’elenco
di comuni, specificava l’ordinanza del consiglio dei ministri, ha
diritto a “un contributo per l’autonoma sistemazione di 400 euro
mensili”. Ma soprattutto, sempre l’ordinanza del consiglio dei ministri
assegnava a quell’elenco incluso nel decreto firmato oggi da Bertolaso
l’elenco di coloro ai quali “il commissario delegato – lo stesso
Bertolaso – è autorizzato, laddove non è possibile l’autonoma
sistemazione dei nuclei familiari, a disporre il reperimento di una
sistemazione alloggiativa alternativa”. Tra i 65mila sfollati fuggiti
da un tetto che non sentono più sicuro, solo chi abita in uno dei
comuni inseriti nell’elenco ha diritto a godere del posto in albergo
con vitto e alloggio a carico dello Stato. Cosa succederà a tutti gli
altri? Saranno costretti a pagarsi l’albergo?

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