Autostrada, nuove proteste contro gli aumenti
Nell’occhio del ciclone ancora la “Strada dei parchi”. Consiglieri provinciali, sindacalisti, pendolari, semplici cittadini, danno addosso a quella lingua d’asfalto con i pedaggi tra i più costosi d’Italia.
Nel giro di pochi anni, dal 2003 al
2008, si sono registrati ben quattro aumenti, raddoppiando, nel tratto
Basciano-Colledara, il prezzo del biglietto autostradale da 70 cent a
un euro e 40: «Una somma che nel computo finale si fa sentire- sbotta
Raimondo Sfrattoni, consigliere provinciale di Rifondazione- a fine
anno un operaio dovrà sborsare circa 120 euro in più, una cifra che
incide sul bilancio familiare in questi tempi di crisi».
Pende sull’A
24 il prossimo pronunciamento del Tar che è stato sollecitato dalla
Provincia, Comunità Montana, Regione Abruzzo e Regione Lazio. Gli enti
sopraccitati vogliono fare chiarezza sui lavori che in convenzione
dovevano essere realizzati negli anni precedenti e che invece non si
sono visti. «Non è strano che ora sull’A24 si vedano tutti questi
cantieri?- ricorda Giovanni Signorile della Feneal Uil- evidentemente
stanno cercando di metterci una toppa». Ora a questo punto, quando
nessuno più intende ascoltare le ragioni di sindacati, politici e
cittadini, Sfrattoni suggerisce una forma di lotta, bloccando in
pratica la Strada dei parchi.
Assieme ad una cinquantina di
automobilisti, il consigliere imboccherà il tratto Basciano-Colledara
senza pagare la relativa tariffa, cosicché, al rientro sull’A24, gli
addetti dovranno per forza di cose compilare il documento di mancato
pagamento, di fatto bloccando il traffico per almeno due ore.
Una forma
di protesta singolare che fa però comprendere lo stato di irrequietezza
che si palesa in quelle zone. «Per anni hanno preso senza dare- mette
il carico Signorile, riferendosi ai vincoli della Convenzione che non
sarebbero stati rispettati. Malgrado sia un’autostrada di montagna con
un relativo traffico di modeste proporzioni, gli utenti non vogliono
che alla fine siano loro ad accollarsi tutti i costi.
Ciononostante di
questo e di altro si discuterà nel prossimo consiglio provinciale di
fine settembre: se non verrà accolto il ricorso al Tar- spiega
Sfrattoni- dovremo concertare con D’Agostino e con tutta l’assise le
prossime mosse da fare». Nel frattempo, la galleria che dovrà essere
raddoppiata (dopo il completamento dei viadotti, l’unica opera da
terminare), potrà essere consegnata agli utenti per il prossimo 29
maggio. Frattanto sono stati licenziati 56 lavoratori che operavano
all’esterno del cantiere per la fine dei lavori.
Fonte: Il Messaggero